Continuano gli interpelli al Fisco sull’applicabilità, nelle varie fattispecie, del 𝙎𝙪𝙥𝙚𝙧𝙗𝙤𝙣𝙪𝙨 110% introdotto all’art. 119 del D.L. 34/2020 (c.d. “decreto Rilancio”) convertito dalla Legge 77/2020.
Uno degli ultimi quesiti sottoposti all’AdE – nelle more dell’iter di approvazione della legge di bilancio 2020, che dovrebbe comunque modificare il quadro normativo di riferimento – riguarda le modalità di applicazione delle detrazioni fiscali in questione, nel caso di demolizione e ricostruzione di 𝗲𝗱𝗶𝗳𝗶𝗰𝗶𝗼 𝗶𝗻 𝗰𝘂𝗶 𝘀𝗼𝗻𝗼 𝗽𝗿𝗲𝘀𝗲𝗻𝘁𝗶 𝗺𝗲𝗻𝗼 𝗱𝗶 𝗼𝘁𝘁𝗼 𝗰𝗼𝗻𝗱𝗼̀𝗺𝗶𝗻𝗶 (𝗰.𝗱. “𝗰𝗼𝗻𝗱𝗼𝗺𝗶𝗻𝗶𝗼 𝗺𝗶𝗻𝗶𝗺𝗼”) per cui non è previsto un codice fiscale, né la nomina di un amministratore condominiale.
L’Agenzia, col parere n. 809/2021 – richiamando la circolare 24/E/2020 secondo cui “𝙣𝙚𝙡 𝙘𝙖𝙨𝙤 𝙙𝙞 𝙪𝙣 ..(𝙘𝙙. “𝙘𝙤𝙣𝙙𝙤𝙢𝙞𝙣𝙞𝙤 𝙢𝙞𝙣𝙞𝙢𝙤”) 𝙧𝙞𝙨𝙪𝙡𝙩𝙖𝙣𝙤, 𝙘𝙤𝙢𝙪𝙣𝙦𝙪𝙚, 𝙖𝙥𝙥𝙡𝙞𝙘𝙖𝙗𝙞𝙡𝙞 𝙡𝙚 𝙣𝙤𝙧𝙢𝙚 𝙘𝙞𝙫𝙞𝙡𝙞𝙨𝙩𝙞𝙘𝙝𝙚 𝙨𝙪𝙡 𝙘𝙤𝙣𝙙𝙤𝙢𝙞𝙣𝙞𝙤” 𝙛𝙖𝙩𝙩𝙖 𝙚𝙘𝙘𝙚𝙯𝙞𝙤𝙣𝙚 𝙙𝙚𝙜𝙡𝙞 𝙖𝙧𝙩𝙞𝙘𝙤𝙡𝙞 𝙘𝙝𝙚 𝙙𝙞𝙨𝙘𝙞𝙥𝙡𝙞𝙣𝙖𝙣𝙤 ..𝙡𝙖 𝙣𝙤𝙢𝙞𝙣𝙖 𝙙𝙚𝙡𝙡’𝙖𝙢𝙢𝙞𝙣𝙞𝙨𝙩𝙧𝙖𝙩𝙤𝙧𝙚 (𝙣𝙤𝙣𝙘𝙝𝙚́ 𝙡’𝙤𝙗𝙗𝙡𝙞𝙜𝙤 𝙙𝙖 𝙥𝙖𝙧𝙩𝙚 𝙙𝙞 𝙦𝙪𝙚𝙨𝙩’𝙪𝙡𝙩𝙞𝙢𝙤 𝙙𝙞 𝙖𝙥𝙚𝙧𝙩𝙪𝙧𝙖 𝙙𝙞 𝙪𝙣 𝙖𝙥𝙥𝙤𝙨𝙞𝙩𝙤 𝙘𝙤𝙣𝙩𝙤 𝙘𝙤𝙧𝙧𝙚𝙣𝙩𝙚 𝙞𝙣𝙩𝙚𝙨𝙩𝙖𝙩𝙤 𝙖𝙡 𝙘𝙤𝙣𝙙𝙤𝙢𝙞𝙣𝙞𝙤)”)”– ha chiarito che per “𝙗𝙚𝙣𝙚𝙛𝙞𝙘𝙞𝙖𝙧𝙚 𝙙𝙚𝙡 𝙎𝙪𝙥𝙚𝙧𝙗𝙤𝙣𝙪𝙨, 𝙥𝙚𝙧 𝙞 𝙡𝙖𝙫𝙤𝙧𝙞 𝙧𝙚𝙖𝙡𝙞𝙯𝙯𝙖𝙩𝙞 𝙨𝙪𝙡𝙡𝙚 𝙥𝙖𝙧𝙩𝙞 𝙘𝙤𝙢𝙪𝙣𝙞, 𝙞 𝙘𝙤𝙣𝙙𝙤𝙢𝙞̀𝙣𝙞 ..𝙥𝙤𝙨𝙨𝙤𝙣𝙤 𝙪𝙩𝙞𝙡𝙞𝙯𝙯𝙖𝙧𝙚 𝙞𝙡 𝙘𝙤𝙙𝙞𝙘𝙚 𝙛𝙞𝙨𝙘𝙖𝙡𝙚 𝙙𝙚𝙡 𝙘𝙤𝙣𝙙𝙤̀𝙢𝙞𝙣𝙤 𝙘𝙝𝙚 𝙝𝙖 𝙚𝙛𝙛𝙚𝙩𝙩𝙪𝙖𝙩𝙤 𝙞 𝙘𝙤𝙣𝙣𝙚𝙨𝙨𝙞 𝙖𝙙𝙚𝙢𝙥𝙞𝙢𝙚𝙣𝙩𝙞” (𝙨𝙞𝙘𝙘𝙝𝙚́, “𝙡𝙚 𝙛𝙖𝙩𝙩𝙪𝙧𝙚 𝙙𝙚𝙫𝙤𝙣𝙤 𝙚𝙨𝙨𝙚𝙧𝙚 𝙚𝙢𝙚𝙨𝙨𝙚 𝙣𝙚𝙞 𝙘𝙤𝙣𝙛𝙧𝙤𝙣𝙩𝙞 𝙙𝙚𝙡 𝙘𝙤𝙣𝙙𝙤̀𝙢𝙞𝙣𝙤..).
Se si tratta di più condòmini adempienti, le fatture vanno emesse nei confronti di tutti.
L’Agenzia inoltre ha specificato che, similmente a quanto chiarito con la Circolare 7/E2021 per le detrazioni fiscali di cui agli artt. 14 e 16 del D.L. 63/2013 – che spettano anche a chi ha sostenuto di fatto le spese, ma non è intestatario dei relativi bonifici o fatture (che tuttavia dovrà necessariamente integrare i documenti di spesa col proprio nominativo e la percentuale sostenuta) – “𝙞 𝙢𝙚𝙙𝙚𝙨𝙞𝙢𝙞 𝙥𝙧𝙞𝙣𝙘𝙞𝙥𝙞 𝙨𝙞 𝙧𝙚𝙣𝙙𝙤𝙣𝙤 𝙖𝙥𝙥𝙡𝙞𝙘𝙖𝙗𝙞𝙡𝙞 𝙖𝙣𝙘𝙝𝙚 𝙖𝙞 𝙛𝙞𝙣𝙞 𝙙𝙚𝙡 𝙎𝙪𝙥𝙚𝙧𝙗𝙤𝙣𝙪𝙨” (𝙚 𝙘𝙝𝙚 “𝙘𝙞𝙖𝙨𝙘𝙪𝙣 𝙘𝙤𝙣𝙙𝙤̀𝙢𝙞𝙣𝙤, 𝙞𝙣𝙤𝙡𝙩𝙧𝙚, 𝙞𝙣𝙙𝙞𝙥𝙚𝙣𝙙𝙚𝙣𝙩𝙚𝙢𝙚𝙣𝙩𝙚 𝙙𝙖𝙡𝙡𝙖 𝙨𝙘𝙚𝙡𝙩𝙖 𝙤𝙥𝙚𝙧𝙖𝙩𝙖 𝙙𝙖𝙡𝙡’𝙖𝙡𝙩𝙧𝙤, 𝙥𝙤𝙩𝙧𝙖̀ 𝙙𝙚𝙘𝙞𝙙𝙚𝙧𝙚 𝙙𝙞 𝙗𝙚𝙣𝙚𝙛𝙞𝙘𝙞𝙖𝙧𝙚 𝙙𝙞𝙧𝙚𝙩𝙩𝙖𝙢𝙚𝙣𝙩𝙚 𝙙𝙚𝙡𝙡𝙖 𝙙𝙚𝙩𝙧𝙖𝙯𝙞𝙤𝙣𝙚 𝙣𝙚𝙡𝙡𝙖 𝙥𝙧𝙤𝙥𝙧𝙞𝙖 𝙙𝙞𝙘𝙝𝙞𝙖𝙧𝙖𝙯𝙞𝙤𝙣𝙚 𝙙𝙚𝙞 𝙧𝙚𝙙𝙙𝙞𝙩𝙞, 𝙤 𝙙𝙞 𝙤𝙥𝙩𝙖𝙧𝙚 𝙥𝙚𝙧 𝙡𝙤 𝙨𝙘𝙤𝙣𝙩𝙤 𝙞𝙣 𝙛𝙖𝙩𝙩𝙪𝙧𝙖 𝙤 𝙥𝙚𝙧 𝙡𝙖 𝙘𝙚𝙨𝙨𝙞𝙤𝙣𝙚 𝙙𝙚𝙡 𝙘𝙧𝙚𝙙𝙞𝙩𝙤” ai sensi dell’art 121 del decreto Rilancio).