La “Agenda elettorale” che ci accingiamo a pubblicare nel prossimo periodo è un servizio offerto agli elettori.
Ed è, al tempo stesso, un modo per richiamare l’attenzione sul momento – particolarmente difficile e denso di responsabilità – in cui cade la competizione elettorale del 25 settembre prossimo.
Il diritto di voto non è solo un momento fondamentale di partecipazione democratica del cittadino alla vita della comunità, ma è anche uno strumento essenziale di tutela di fondamentali diritti riconosciuti dalla nostra Costituzione.
Quei diritti fondamentali, solo per ricordarne alcuni, alla libertà personale e di opinione, alla libera istruzione ed informazione, al lavoro e alla sicurezza sociale, alla tutela della salute, alla imparzialità dell’amministrazione e della giustizia, alla proprietà e alla libera iniziativa economica.
Accanto ai quali stanno altrettanti valori costituzionali: l’uguaglianza e la dignità della persona umana, l’affermazione e la difesa della pace e dell’integrazione tra i popoli, il rispetto e la tutela della natura e dell’ambiente, la partecipazione alla famiglia europea.
Ci sentiamo spesso insoddisfatti, per la mancata realizzazione di questi principi e valori.
Ma questo non è un buon motivo per rinunciarvi o per cedere al malcontento ed alla tentazione dell’autoritarismo o del sovranismo.
La via della libertà è lunga, costa fatica e richiede responsabilità.
La libertà è tuttavia il bene più grande nel difficile mondo in cui viviamo, nel quale non ci sarebbe alcuna sicurezza senza i diritti e le libertà democratiche.
La democrazia, come pensava Winston Churchill, è un sistema con molti difetti; tuttavia, non se ne trova uno migliore.
Per questo, tornando al tema elettorale, occorre responsabilità e consapevolezza nell’espressione del voto a cui siamo chiamati il 25 settembre prossimo.
Il nostro sistema elettorale – come si vedrà nello sviluppo della “Agenda” – è incentrato sui principi di “rappresentatività” e “governabilità”.
La “rappresentatività” non è tuttavia effettiva se non si traduce in un rapporto riconoscibile tra elettori ed eletti.
La “governabilità” a sua volta non sarà utile, diventando occupazione del potere per fini e obbiettivi personali, se di quei principi e valori di cui si diceva prima, non venga dato rispetto e fatto buongoverno.
La “Agenda” pertanto – con questi intendimenti ed in questo quadro generale – si occuperà, in modo sintetico ed essenziale, di alcuni temi fondamentali.
In primo luogo, il tema dei “diritti elettorali” sia “attivi” e “di voto” che “passivi” e “di elezione”, con i relativi fondamenti costituzionali ed eurounitari e le necessarie caratteristiche di personalità, segretezza ed inalienabilità (salvi i relativi limiti costituzionali, legali e d’ordine pubblico generale).
Quindi il tema, in termini generali, della “legge elettorale” – priva di specifica copertura costituzionale ad eccezione del rispetto del “principio democratico”, rimanendo così affidata alla discrezionalità del legislatore – ma tuttavia “costituzionalmente necessaria” e rivolta a garantire i principi di “rappresentatività” e di “governabilità” di cui si diceva prima (nonché ulteriori principi “propri” quali l’uguaglianza e la libertà e segretezza del voto).
Successivamente il tema della “distinzione tra sistema elettorale proporzionale e maggioritario”, articolata attraverso le disposizioni contenute nel “Mattarellum”, nel “Porcellum” e nell’ ”Italicum” (con le relative sentenze della Corte Costituzionale numero 1 del 2014, che abolisce il premio di maggioranza conseguito senza un limite minimo di “soglia” e le “liste bloccate” prive di preferenze numero 35 del 2017 con cui si elimina il “ballottaggio” ai fini della conquista del premio di maggioranza fra le due liste più votate ed il diritto discrezionale di opzione da parte dell’eletto in più di un Collegio).
Il tema quindi del “Rosatellum” – la legge numero 165 del 2017 con cui si andrà a votare il 25 settembre – prevede l’attribuzione, con un sistema unico per la Camera e il Senato, di un terzo dei seggi mediante collegi “uninominali” a favore del candidato più votato appoggiato da una lista singola o da una coalizione di liste che presentano ciascuna quattro candidati “bloccati” i quali partecipano alla competizione per l’assegnazione dei rimanenti due terzi di seggi secondo il metodo “proporzionale”, sulla base del numero di voti conseguito a livello nazionale (con la previsione di “soglie di diverso sbarramento” per l’attribuzione dei seggi e l’impossibilità di voto “disgiunto”).
Non trascureremo infine, il tema delle diverse “irruzioni esterne” al sistema elettorale in senso proprio: a partire dagli esiti del “referendum” sulla modifica del sistema “bicamerale” tenuto il 4 dicembre 2016 con la conferma della parità di posizioni e funzioni fra le due camere, alle due leggi costituzionali del 2020 sulla riduzione del numero dei parlamentari e del 2021 sul voto ai diciottenni (ed infine, ai provvedimenti relativi all’individuazione dei collegi per le elezioni alla Camera e al Senato).
Tutto ciò con la convinzione che sia utile.
Le difficoltà ed asperità del sistema democratico – che vanno assolutamente affrontate, affinché non si perdano libertà e diritti conquistati con lotte e sacrifici – sono infatti più agevoli da superare, quanto più siano accompagnate da corrette conoscenze, consapevolezze e competenze.
Agenda di informazione elettorale
La “Agenda elettorale” che ci accingiamo a pubblicare nel prossimo periodo è un servizio offerto agli elettori.
Ed è, al tempo stesso, un modo per richiamare l’attenzione sul momento – particolarmente difficile e denso di responsabilità – in cui cade la competizione elettorale del 25 settembre prossimo.
Il diritto di voto non è solo un momento fondamentale di partecipazione democratica del cittadino alla vita della comunità, ma è anche uno strumento essenziale di tutela di fondamentali diritti riconosciuti dalla nostra Costituzione.
Quei diritti fondamentali, solo per ricordarne alcuni, alla libertà personale e di opinione, alla libera istruzione ed informazione, al lavoro e alla sicurezza sociale, alla tutela della salute, alla imparzialità dell’amministrazione e della giustizia, alla proprietà e alla libera iniziativa economica.
Accanto ai quali stanno altrettanti valori costituzionali: l’uguaglianza e la dignità della persona umana, l’affermazione e la difesa della pace e dell’integrazione tra i popoli, il rispetto e la tutela della natura e dell’ambiente, la partecipazione alla famiglia europea.
Ci sentiamo spesso insoddisfatti, per la mancata realizzazione di questi principi e valori.
Ma questo non è un buon motivo per rinunciarvi o per cedere al malcontento ed alla tentazione dell’autoritarismo o del sovranismo.
La via della libertà è lunga, costa fatica e richiede responsabilità.
La libertà è tuttavia il bene più grande nel difficile mondo in cui viviamo, nel quale non ci sarebbe alcuna sicurezza senza i diritti e le libertà democratiche.
La democrazia, come pensava Winston Churchill, è un sistema con molti difetti; tuttavia, non se ne trova uno migliore.
Per questo, tornando al tema elettorale, occorre responsabilità e consapevolezza nell’espressione del voto a cui siamo chiamati il 25 settembre prossimo.
Il nostro sistema elettorale – come si vedrà nello sviluppo della “Agenda” – è incentrato sui principi di “rappresentatività” e “governabilità”.
La “rappresentatività” non è tuttavia effettiva se non si traduce in un rapporto riconoscibile tra elettori ed eletti.
La “governabilità” a sua volta non sarà utile, diventando occupazione del potere per fini e obbiettivi personali, se di quei principi e valori di cui si diceva prima, non venga dato rispetto e fatto buongoverno.
La “Agenda” pertanto – con questi intendimenti ed in questo quadro generale – si occuperà, in modo sintetico ed essenziale, di alcuni temi fondamentali.
In primo luogo, il tema dei “diritti elettorali” sia “attivi” e “di voto” che “passivi” e “di elezione”, con i relativi fondamenti costituzionali ed eurounitari e le necessarie caratteristiche di personalità, segretezza ed inalienabilità (salvi i relativi limiti costituzionali, legali e d’ordine pubblico generale).
Quindi il tema, in termini generali, della “legge elettorale” – priva di specifica copertura costituzionale ad eccezione del rispetto del “principio democratico”, rimanendo così affidata alla discrezionalità del legislatore – ma tuttavia “costituzionalmente necessaria” e rivolta a garantire i principi di “rappresentatività” e di “governabilità” di cui si diceva prima (nonché ulteriori principi “propri” quali l’uguaglianza e la libertà e segretezza del voto).
Successivamente il tema della “distinzione tra sistema elettorale proporzionale e maggioritario”, articolata attraverso le disposizioni contenute nel “Mattarellum”, nel “Porcellum” e nell’ ”Italicum” (con le relative sentenze della Corte Costituzionale numero 1 del 2014, che abolisce il premio di maggioranza conseguito senza un limite minimo di “soglia” e le “liste bloccate” prive di preferenze numero 35 del 2017 con cui si elimina il “ballottaggio” ai fini della conquista del premio di maggioranza fra le due liste più votate ed il diritto discrezionale di opzione da parte dell’eletto in più di un Collegio).
Il tema quindi del “Rosatellum” – la legge numero 165 del 2017 con cui si andrà a votare il 25 settembre – prevede l’attribuzione, con un sistema unico per la Camera e il Senato, di un terzo dei seggi mediante collegi “uninominali” a favore del candidato più votato appoggiato da una lista singola o da una coalizione di liste che presentano ciascuna quattro candidati “bloccati” i quali partecipano alla competizione per l’assegnazione dei rimanenti due terzi di seggi secondo il metodo “proporzionale”, sulla base del numero di voti conseguito a livello nazionale (con la previsione di “soglie di diverso sbarramento” per l’attribuzione dei seggi e l’impossibilità di voto “disgiunto”).
Non trascureremo infine, il tema delle diverse “irruzioni esterne” al sistema elettorale in senso proprio: a partire dagli esiti del “referendum” sulla modifica del sistema “bicamerale” tenuto il 4 dicembre 2016 con la conferma della parità di posizioni e funzioni fra le due camere, alle due leggi costituzionali del 2020 sulla riduzione del numero dei parlamentari e del 2021 sul voto ai diciottenni (ed infine, ai provvedimenti relativi all’individuazione dei collegi per le elezioni alla Camera e al Senato).
Tutto ciò con la convinzione che sia utile.
Le difficoltà ed asperità del sistema democratico – che vanno assolutamente affrontate, affinché non si perdano libertà e diritti conquistati con lotte e sacrifici – sono infatti più agevoli da superare, quanto più siano accompagnate da corrette conoscenze, consapevolezze e competenze.
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Agenda di informazione elettorale
La “Agenda elettorale” che ci accingiamo a pubblicare nel prossimo periodo è un servizio offerto agli elettori.
Ed è, al tempo stesso, un modo per richiamare l’attenzione sul momento – particolarmente difficile e denso di responsabilità – in cui cade la competizione elettorale del 25 settembre prossimo.
Il diritto di voto non è solo un momento fondamentale di partecipazione democratica del cittadino alla vita della comunità, ma è anche uno strumento essenziale di tutela di fondamentali diritti riconosciuti dalla nostra Costituzione.
Quei diritti fondamentali, solo per ricordarne alcuni, alla libertà personale e di opinione, alla libera istruzione ed informazione, al lavoro e alla sicurezza sociale, alla tutela della salute, alla imparzialità dell’amministrazione e della giustizia, alla proprietà e alla libera iniziativa economica.
Accanto ai quali stanno altrettanti valori costituzionali: l’uguaglianza e la dignità della persona umana, l’affermazione e la difesa della pace e dell’integrazione tra i popoli, il rispetto e la tutela della natura e dell’ambiente, la partecipazione alla famiglia europea.
Ci sentiamo spesso insoddisfatti, per la mancata realizzazione di questi principi e valori.
Ma questo non è un buon motivo per rinunciarvi o per cedere al malcontento ed alla tentazione dell’autoritarismo o del sovranismo.
La via della libertà è lunga, costa fatica e richiede responsabilità.
La libertà è tuttavia il bene più grande nel difficile mondo in cui viviamo, nel quale non ci sarebbe alcuna sicurezza senza i diritti e le libertà democratiche.
La democrazia, come pensava Winston Churchill, è un sistema con molti difetti; tuttavia, non se ne trova uno migliore.
Per questo, tornando al tema elettorale, occorre responsabilità e consapevolezza nell’espressione del voto a cui siamo chiamati il 25 settembre prossimo.
Il nostro sistema elettorale – come si vedrà nello sviluppo della “Agenda” – è incentrato sui principi di “rappresentatività” e “governabilità”.
La “rappresentatività” non è tuttavia effettiva se non si traduce in un rapporto riconoscibile tra elettori ed eletti.
La “governabilità” a sua volta non sarà utile, diventando occupazione del potere per fini e obbiettivi personali, se di quei principi e valori di cui si diceva prima, non venga dato rispetto e fatto buongoverno.
La “Agenda” pertanto – con questi intendimenti ed in questo quadro generale – si occuperà, in modo sintetico ed essenziale, di alcuni temi fondamentali.
In primo luogo, il tema dei “diritti elettorali” sia “attivi” e “di voto” che “passivi” e “di elezione”, con i relativi fondamenti costituzionali ed eurounitari e le necessarie caratteristiche di personalità, segretezza ed inalienabilità (salvi i relativi limiti costituzionali, legali e d’ordine pubblico generale).
Quindi il tema, in termini generali, della “legge elettorale” – priva di specifica copertura costituzionale ad eccezione del rispetto del “principio democratico”, rimanendo così affidata alla discrezionalità del legislatore – ma tuttavia “costituzionalmente necessaria” e rivolta a garantire i principi di “rappresentatività” e di “governabilità” di cui si diceva prima (nonché ulteriori principi “propri” quali l’uguaglianza e la libertà e segretezza del voto).
Successivamente il tema della “distinzione tra sistema elettorale proporzionale e maggioritario”, articolata attraverso le disposizioni contenute nel “Mattarellum”, nel “Porcellum” e nell’ ”Italicum” (con le relative sentenze della Corte Costituzionale numero 1 del 2014, che abolisce il premio di maggioranza conseguito senza un limite minimo di “soglia” e le “liste bloccate” prive di preferenze numero 35 del 2017 con cui si elimina il “ballottaggio” ai fini della conquista del premio di maggioranza fra le due liste più votate ed il diritto discrezionale di opzione da parte dell’eletto in più di un Collegio).
Il tema quindi del “Rosatellum” – la legge numero 165 del 2017 con cui si andrà a votare il 25 settembre – prevede l’attribuzione, con un sistema unico per la Camera e il Senato, di un terzo dei seggi mediante collegi “uninominali” a favore del candidato più votato appoggiato da una lista singola o da una coalizione di liste che presentano ciascuna quattro candidati “bloccati” i quali partecipano alla competizione per l’assegnazione dei rimanenti due terzi di seggi secondo il metodo “proporzionale”, sulla base del numero di voti conseguito a livello nazionale (con la previsione di “soglie di diverso sbarramento” per l’attribuzione dei seggi e l’impossibilità di voto “disgiunto”).
Non trascureremo infine, il tema delle diverse “irruzioni esterne” al sistema elettorale in senso proprio: a partire dagli esiti del “referendum” sulla modifica del sistema “bicamerale” tenuto il 4 dicembre 2016 con la conferma della parità di posizioni e funzioni fra le due camere, alle due leggi costituzionali del 2020 sulla riduzione del numero dei parlamentari e del 2021 sul voto ai diciottenni (ed infine, ai provvedimenti relativi all’individuazione dei collegi per le elezioni alla Camera e al Senato).
Tutto ciò con la convinzione che sia utile.
Le difficoltà ed asperità del sistema democratico – che vanno assolutamente affrontate, affinché non si perdano libertà e diritti conquistati con lotte e sacrifici – sono infatti più agevoli da superare, quanto più siano accompagnate da corrette conoscenze, consapevolezze e competenze.
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