Accesso agli atti riguardanti gli abusi edilizi

Published On: 20 Ottobre 2023

Chi abbia segnalato alla PA la commissione di un abuso edilizio può accedere agli atti del relativo procedimento, pur non essendo “parte” di tale procedimento.

Lo ha precisato l’ANAC, con Atto del Presidente del 26 settembre 2023, in riscontro a un quesito relativo alla gestione di una istanza di accesso agli atti di un procedimento per l’accertamento di un abuso edilizio da parte dell’esponente.

Gli esiti di tale procedimento potranno infatti essere resi noti – rammenta l’ANAC – nell’ambito degli obblighi di pubblicazione stabiliti dal decreto legislativo n. 33/2013, potendo l’esponente-cittadino – in caso di inosservanza – proporre istanza di accesso civico “semplice” (ai sensi dell’art. 5, comma 1, d.lgs. 33/2013).

Oltre all’accesso civico semplice, il cittadino può proporre istanza di accesso civico “generalizzato” (art. 5, comma 2, d.lgs. 33/2013) per accedere ai dati e ai documenti e alle informazioni detenuti dalle pubbliche amministrazioni, ulteriori rispetto a quelli per i quali è stabilito un obbligo di pubblicazione.

Tale accesso può essere limitato dal rispetto della tutela degli interessi pubblici, inerenti ad esempio la sicurezza pubblica e l’ordine pubblico.

Esiste infine l’accesso “documentale” previsto dalla l. 241/1990, in base al quale il privato che chieda di conoscere un atto amministrativo deve dimostrare di essere titolare di un “interesse diretto, concreto e attuale, corrispondente ad una situazione giuridicamente tutelata e collegata al documento al quale è chiesto l’accesso”, dovendosi escludere che l’istituto possa tradursi in uno strumento di controllo generalizzato sull’operato dell’amministrazione. L’accesso documentale, pertanto, consente una conoscenza in profondità, sebbene limitata ai dati “pertinenti”.

Spetta, in ogni caso, all’amministrazione effettuare un bilanciamento degli interessi coinvolti, contemperando l’esigenza di trasparenza dell’azione amministrativa con la tutela di interessi superiori.

È opportuno che l’ente dia una motivazione delle valutazioni svolte, rappresentando in modo chiaro le ragioni di un eventuale rigetto dell’istanza, riconducibili alla mancanza dei presupposti normativi.

#accesso #atti #abusoedilizio #anac

About the Author: Carmelo Anzalone

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Accesso agli atti riguardanti gli abusi edilizi

Published On: 20 Ottobre 2023

Chi abbia segnalato alla PA la commissione di un abuso edilizio può accedere agli atti del relativo procedimento, pur non essendo “parte” di tale procedimento.

Lo ha precisato l’ANAC, con Atto del Presidente del 26 settembre 2023, in riscontro a un quesito relativo alla gestione di una istanza di accesso agli atti di un procedimento per l’accertamento di un abuso edilizio da parte dell’esponente.

Gli esiti di tale procedimento potranno infatti essere resi noti – rammenta l’ANAC – nell’ambito degli obblighi di pubblicazione stabiliti dal decreto legislativo n. 33/2013, potendo l’esponente-cittadino – in caso di inosservanza – proporre istanza di accesso civico “semplice” (ai sensi dell’art. 5, comma 1, d.lgs. 33/2013).

Oltre all’accesso civico semplice, il cittadino può proporre istanza di accesso civico “generalizzato” (art. 5, comma 2, d.lgs. 33/2013) per accedere ai dati e ai documenti e alle informazioni detenuti dalle pubbliche amministrazioni, ulteriori rispetto a quelli per i quali è stabilito un obbligo di pubblicazione.

Tale accesso può essere limitato dal rispetto della tutela degli interessi pubblici, inerenti ad esempio la sicurezza pubblica e l’ordine pubblico.

Esiste infine l’accesso “documentale” previsto dalla l. 241/1990, in base al quale il privato che chieda di conoscere un atto amministrativo deve dimostrare di essere titolare di un “interesse diretto, concreto e attuale, corrispondente ad una situazione giuridicamente tutelata e collegata al documento al quale è chiesto l’accesso”, dovendosi escludere che l’istituto possa tradursi in uno strumento di controllo generalizzato sull’operato dell’amministrazione. L’accesso documentale, pertanto, consente una conoscenza in profondità, sebbene limitata ai dati “pertinenti”.

Spetta, in ogni caso, all’amministrazione effettuare un bilanciamento degli interessi coinvolti, contemperando l’esigenza di trasparenza dell’azione amministrativa con la tutela di interessi superiori.

È opportuno che l’ente dia una motivazione delle valutazioni svolte, rappresentando in modo chiaro le ragioni di un eventuale rigetto dell’istanza, riconducibili alla mancanza dei presupposti normativi.

#accesso #atti #abusoedilizio #anac

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