Richiesta di rateizzazione delle cartelle pagamento: atto interruttivo della prescrizione?

Published On: 19 Dicembre 2024Categories: Diritto tributario

La Corte di Cassazione con l’ordinanza n. 27504 del 23 ottobre 2024 ha nuovamente chiarito che la richiesta di rateizzazione presuppone la conoscenza da parte del contribuente delle cartelle di pagamento relative alle somme che ne costituiscono l’oggetto, sicché la richiesta è da considerarsi atto interruttivo della prescrizione e preclude, di regola, al contribuente la possibilità di eccepire la mancata conoscenza di esse e degli atti impositivi presupposti.

La vicenda traeva origine dall’impugnazione da parte del contribuente di alcune intimazioni di pagamento ricevute, in considerazione dell’omessa notificazione delle prodromiche cartelle di pagamento.

Relativamente ad una delle suddette cartelle di pagamento, per la quale era stata presentata richiesta di rateizzazione da parte del contribuente, la Corte di Giustizia Tributaria di Secondo Grado, nel respingere l’appello proposto dallo stesso, ha evidenziato che la richiesta di dilazione presuppone la conoscenza da parte del debitore della cartella di pagamento che ne costituisce l’oggetto.

Con ricorso per Cassazione, il ricorrente ha dedotto “la violazione, ai sensi dell’art. 360, primo comma, n. 3, cod. proc. civ., dell’art. 50, comma 2, del D.P.R. n. 602 del 1973, non potendo riconoscersi alla istanza di rateizzazione efficacia sanante della riconosciuta invalidità della notifica di una cartella di pagamento”.

La Suprema Corte, investita della questione, ha rigettato il ricorso evidenziando che “questa Corte ha già affermato che l’istanza di rateizzazione del debito tributario oggetto di cartelle esattoriali, pur non costituendo acquiescenza da parte del contribuente in ordine all’an della pretesa, integra un riconoscimento del debito tale da interrompere la prescrizione ex art. 2944 cod. civ. ed è totalmente incompatibile con l’allegazione del contribuente di non avere ricevuto la notificazione delle cartelle di pagamento (così, tra le tante, Cass., Sez. 5, 18 giugno 2018, n. 16098; Cass., Sez. 5, 3 dicembre 2020, n. 27672; Cass., Sez. 5, 2 maggio 2023, n. 11338), in quanto il contribuente formula la sua richiesta di pagamento rateale proprio in relazione ad atti impositivi presupposti, che non può, quindi, negare di conoscere”.

La Suprema Corte con la sentenza n. 9242/2024, per un caso analogo a quello di specie, aveva già recentemente chiarito che: “il riconoscimento dell’altrui diritto, al quale l’articolo 2944 del Cc ricollega l’effetto interruttivo della prescrizione, in quanto atto giuridico in senso stretto, di carattere non recettizio, che non richiede, in chi lo compie, una specifica intenzione ricognitiva, ma soltanto la volontarietà e la consapevolezza dell’esistenza del debito, si configura senz’altro nella domanda di rateizzazione del debito proposta dal debitore, anche se corredata dalla formula di salvezza dei diritti connessi all’esito di accertamenti giudiziali in corso, con la conseguente interruzione della prescrizione quinquennale, il cui nuovo termine decorrerà dalla scadenza delle singole rate”.

Nel caso di specie, quindi, la Suprema Corte ha riconosciuto la corretta applicazione da parte del giudice di secondo grado del principio secondo cui “la richiesta di rateizzazione presuppone la conoscenza da parte del contribuente delle cartelle di pagamento relative alle somme che ne costituiscono l’oggetto, e vale, di norma, quale atto interruttivo della prescrizione precludendo, di regola, al contribuente la possibilità di utilmente eccepire la mancata conoscenza di esse e degli atti impositivi presupposti” (Cass., Sez. 5, 6 febbraio 2024, n. 3414).

In conclusione, è dunque un principio ormai consolidato che la richiesta di rateizzazione del debito proposta dal debitore, anche se corredata dalla formula di salvezza dei diritti connessi all’esito di accertamenti giudiziali in corso, interrompe senz’altro il termine di prescrizione che comincerà nuovamente a decorrere dalla scadenza delle singole rate.

Ultimi Articoli inseriti

Princìpi e limiti applicabili all’affidamento diretto procedimentalizzato

20 Dicembre 2024|Commenti disabilitati su Princìpi e limiti applicabili all’affidamento diretto procedimentalizzato

Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Lombardia - Milano, con la recente decisione n. 3592 del 10.12.2024, ha avuto modo di fornire interessanti indicazioni sui princìpi – e sui limiti – operanti per gli affidamenti diretti [...]

Richiesta di rateizzazione delle cartelle pagamento: atto interruttivo della prescrizione?

19 Dicembre 2024|Commenti disabilitati su Richiesta di rateizzazione delle cartelle pagamento: atto interruttivo della prescrizione?

La Corte di Cassazione con l’ordinanza n. 27504 del 23 ottobre 2024 ha nuovamente chiarito che la richiesta di rateizzazione presuppone la conoscenza da parte del contribuente delle cartelle di pagamento relative alle somme che [...]

Rigetto del titolo edilizio già tacitamente assentito

16 Dicembre 2024|Commenti disabilitati su Rigetto del titolo edilizio già tacitamente assentito

Il T.A.R. Catania, Sezione II, con la sentenza n. 4058 del 10 dicembre 2024, ha richiamato un recente ma ormai consolidato orientamento giurisprudenziale (inaugurato dal Consiglio di Stato con la pronuncia n. 10383 del 30 [...]

About the Author: Avv. Chiara Lacarrubba

Condividi

Richiesta di rateizzazione delle cartelle pagamento: atto interruttivo della prescrizione?

Published On: 19 Dicembre 2024

La Corte di Cassazione con l’ordinanza n. 27504 del 23 ottobre 2024 ha nuovamente chiarito che la richiesta di rateizzazione presuppone la conoscenza da parte del contribuente delle cartelle di pagamento relative alle somme che ne costituiscono l’oggetto, sicché la richiesta è da considerarsi atto interruttivo della prescrizione e preclude, di regola, al contribuente la possibilità di eccepire la mancata conoscenza di esse e degli atti impositivi presupposti.

La vicenda traeva origine dall’impugnazione da parte del contribuente di alcune intimazioni di pagamento ricevute, in considerazione dell’omessa notificazione delle prodromiche cartelle di pagamento.

Relativamente ad una delle suddette cartelle di pagamento, per la quale era stata presentata richiesta di rateizzazione da parte del contribuente, la Corte di Giustizia Tributaria di Secondo Grado, nel respingere l’appello proposto dallo stesso, ha evidenziato che la richiesta di dilazione presuppone la conoscenza da parte del debitore della cartella di pagamento che ne costituisce l’oggetto.

Con ricorso per Cassazione, il ricorrente ha dedotto “la violazione, ai sensi dell’art. 360, primo comma, n. 3, cod. proc. civ., dell’art. 50, comma 2, del D.P.R. n. 602 del 1973, non potendo riconoscersi alla istanza di rateizzazione efficacia sanante della riconosciuta invalidità della notifica di una cartella di pagamento”.

La Suprema Corte, investita della questione, ha rigettato il ricorso evidenziando che “questa Corte ha già affermato che l’istanza di rateizzazione del debito tributario oggetto di cartelle esattoriali, pur non costituendo acquiescenza da parte del contribuente in ordine all’an della pretesa, integra un riconoscimento del debito tale da interrompere la prescrizione ex art. 2944 cod. civ. ed è totalmente incompatibile con l’allegazione del contribuente di non avere ricevuto la notificazione delle cartelle di pagamento (così, tra le tante, Cass., Sez. 5, 18 giugno 2018, n. 16098; Cass., Sez. 5, 3 dicembre 2020, n. 27672; Cass., Sez. 5, 2 maggio 2023, n. 11338), in quanto il contribuente formula la sua richiesta di pagamento rateale proprio in relazione ad atti impositivi presupposti, che non può, quindi, negare di conoscere”.

La Suprema Corte con la sentenza n. 9242/2024, per un caso analogo a quello di specie, aveva già recentemente chiarito che: “il riconoscimento dell’altrui diritto, al quale l’articolo 2944 del Cc ricollega l’effetto interruttivo della prescrizione, in quanto atto giuridico in senso stretto, di carattere non recettizio, che non richiede, in chi lo compie, una specifica intenzione ricognitiva, ma soltanto la volontarietà e la consapevolezza dell’esistenza del debito, si configura senz’altro nella domanda di rateizzazione del debito proposta dal debitore, anche se corredata dalla formula di salvezza dei diritti connessi all’esito di accertamenti giudiziali in corso, con la conseguente interruzione della prescrizione quinquennale, il cui nuovo termine decorrerà dalla scadenza delle singole rate”.

Nel caso di specie, quindi, la Suprema Corte ha riconosciuto la corretta applicazione da parte del giudice di secondo grado del principio secondo cui “la richiesta di rateizzazione presuppone la conoscenza da parte del contribuente delle cartelle di pagamento relative alle somme che ne costituiscono l’oggetto, e vale, di norma, quale atto interruttivo della prescrizione precludendo, di regola, al contribuente la possibilità di utilmente eccepire la mancata conoscenza di esse e degli atti impositivi presupposti” (Cass., Sez. 5, 6 febbraio 2024, n. 3414).

In conclusione, è dunque un principio ormai consolidato che la richiesta di rateizzazione del debito proposta dal debitore, anche se corredata dalla formula di salvezza dei diritti connessi all’esito di accertamenti giudiziali in corso, interrompe senz’altro il termine di prescrizione che comincerà nuovamente a decorrere dalla scadenza delle singole rate.

About the Author: Avv. Chiara Lacarrubba