Ricorso Ufficio del processo: illegittimità delle graduatorie per erronea attribuzione dei punteggi ed altri vizi
Con concorso pubblico (G.U. n. 62 del 6 agosto 2021) indetto dal RIPAM per il reclutamento di personale non dirigenziale da inquadrare nel Ministero della Giustizia, sono stati banditi i primi 8.171 posti per addetti all’ufficio per il processo.
Già al momento della pubblicazione del bando, sono state ravvisate molteplici illegittimità nei criteri di attribuzione dei punteggi, ma è solo con la pubblicazione delle graduatorie – suddivise per Corti d’Appello – che tali vizi hanno trovato conferma nell’attribuzione definitiva dei punteggi ai candidati.
Quali vizi? Per quali motivi è possibile impugnare le graduatorie?
In particolare, sono stati individuati i seguenti motivi di illegittimità:
- Mancata attribuzione di punti 2 ai candidati che hanno conseguito la laurea in Giurisprudenza magistrale o vecchio ordinamento (a ciclo unico), attribuiti invece a coloro che hanno conseguito la laurea con il nuovo ordinamento o seguendo percorsi alternativi.
Tale censura è stata già accolta dai giudici del TAR. - Errata attribuzione dei punteggi relativi al voto di laurea, poiché è stato preso in considerazione soltanto il voto della triennale, seppur il voto della specialistica sia spesso più alto e dunque meritevole di essere tenuto in considerazione.
- Illegittimo raddoppio del punteggio ai candidati che abbiano conseguito la laurea entro 7 anni dalla presentazione della domanda, con evidente ed illogica disparità di trattamento su basi anagrafiche.
- Alcune domande dei test sono state formulate in maniera errata e altre hanno ricevuto una correzione sbagliata.
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Per tali ragioni, il nostro Studio sta raccogliendo le adesioni dei candidati che ritengano di essere stati danneggiati in sede di assegnazione del punteggio, al fine di proporre le relative azioni a tutela innanzi al Tribunale Amministrativo competente.
L’azione giudiziale potrà essere avviata sia in maniera individuale che collettiva.
Quanto costa?
- Nel caso di azione individuale, la quota di compenso prevista per le attività professionali ammonta a complessivi 1.500 euro (spese ed oneri fiscali inclusi), oltre 550 euro per i costi fissi relativi all’avvio della procedura (compreso contributo unificato, salvo esenzione ex art. 9, co. 1 bis).
- Nel caso di azione collettiva, la quota di compenso in acconto prevista per le attività professionali ammonta a complessivi 450 euro (spese ed oneri fiscali inclusi), oltre 150 euro per i costi fissi relativi all’avvio della procedura (compreso contributo unificato, salvo esenzione ex art. 9, co. 1 bis).
In tale ipotesi, l’azione sarà avviata al raggiungimento di un numero minimo di 5 candidati,
I compensi a saldo, in caso di vittoria, verranno richiesti in base alle tabelle ministeriali vigenti.
Entro quando?
Le adesioni dovranno pervenire entro e non oltre il 2 marzo 2022.
Come aderire
I responsabili dell’azione, gli Avvocati Simona Santoro e Francesco Giuseppe Marino, possono essere contattati alla mail tutele@mondolegale.it per richieste di informazioni e adesioni (indicando la situazione personale, i dati anagrafici e i recapiti).